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Aiuto, maestra!

15/03/2023

MAESTRA, INSEGNAMI A STARE BENE A SCUOLA

Di Alfredo Mazzola

In questo articolo Alfredo Mazzola ci propone uno scenario possibile davanti al quale insegnanti ed educatori sono chiamati a fare delle scelte che devono possibilmente coniugare empatia e professionalità, nel bene degli studenti e nel rispetto dei principi per la propria vocazione.

Lettura consigliata a: insegnanti, educatori

 

 

Certo, in questo momento della conversazione la maestra potrebbe rispondere: 

“Non è vero Francesco, torna a scuola, ci sono tante persone che ti vogliono bene, i tuoi compagni, gli insegnanti, gli educatori… andrà tutto bene, vedrai!” 

La maestra Margherita però si ferma un attimo a riflettere. Pensa, e forse per la prima volta riesce anche a dirselo, che nemmeno lei sta più bene a scuola. Non ricorda più il perché ha scelto di fare questo lavoro. I primi anni era diverso… era entusiasta, si riconosceva nelle proprie azioni educative, andava d’accordo con i colleghi, si sentiva parte di un progetto ed era convinta di poter fare la differenza nella vita dei propri alunni.

Adesso, invece, tutto è cambiato. Le sembra che la burocrazia sia aumentata, si è rotto il patto sociale di alleanza educativa fra scuola e famiglia, insegna in una nuova scuola, con un nuovo team, dove fatica a trovare collaborazione…

 

 

Si sente giudicata e sminuita nella propria azione educativa, durante un Gruppo di Lavoro Operativo (GLO) una specialista del servizio di neuropsichiatria infantile le aveva addirittura detto che sbagliava ad essere così empatica con uno dei suoi alunni.

La maestra Margherita allora ripensa alla propria giovinezza, a quando aveva letto il documento di una lettera scritta a una professoressa dagli alunni della scuola di Barbiana che scrivevano che “non vi è ingiustizia più grande che fare parti uguali fra disuguali”.  Le torna in mente anche la scuola immaginata dall'insegnante, pedagogista e scrittore Mario Lodi, in cui non ci sono pagelle ma “tante cordiali chiacchierate coi genitori, perché, alla fine, invece di una bella pagella, si abbia un bel ragazzo, cioè un ragazzo libero, sincero, migliore comunque.”  

Margherita, ancora al telefono con Francesco, a quel punto sceglie le parole che solo una maestra sa usare, per spiegare che ciò che aveva detto, era vero. La scuola ha tanti difetti, così come li hanno i suoi docenti, i suoi compagni e lui stesso; ma se lo voleva ed era disposto a rischiare, insieme avrebbero potuto provare a costruire un posto migliore in cui stare bene. Con la consapevolezza che non sarà un percorso semplice, ma che i grandi cambiamenti partono sempre dalle piccole azioni.

Francesco si fida e ritorna a scuola. Un giorno la maestra vedendolo assorto in una lettura gli chiede di cosa si tratti, e il bambino risponde:

 

 

Vi è mai capitato di sentirvi come la maestra Margherita? Di provare le sue stesse sensazioni di smarrimento davanti a tanta burocrazia, giri istituzionali e carenza di empatia? 

Il ruolo di insegnante, con la sua vocazione, è prezioso. Ogni insegnante si preoccupa di tenere viva la propria passione per il mestiere che ha scelto, alimentandola e curandosi di mantenersi aggiornato e informato sui metodi di approccio più adeguati. Proprio su questo tema, vi propongo un percorso di formazione e supervisione online dal titolo “STARE BENE A SCUOLA”, una masterclass tenuta dalla professoressa Donatella Fantozzi e in cui mi incontrerete come moderatore. 

E’ possibile iscriversi fino al lunedì 8 maggio per avere accesso alla registrazione… ti aspettiamo!

 

GLI APPUNTI DELL’ESPLORATORIO

Ispirazione: "Lettera ad una professoressa" - Lorenzo Milani

Attività: Masterclass “Stare bene a scuola” con Donatella Fantozzi

Libro: “Cominciare dal bambino” - Mario Lodi, Rizzoli 2022

 

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