Le due serate di formazione organizzate da Il Mosaico Servizi, in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano (CSI) Lodi, hanno riscosso un grande successo. Questi incontri, parte del progetto YOUNG Project sostenuto dalla Fondazione Cariplo, hanno affrontato temi complessi e cruciali come le adolescenze, le sofferenze gravi e i comportamenti a rischio.
Inizia così la nostra chiacchierata con Laura Madonini, psicologa psicoterapeuta e formatrice di questo percorso, insieme all’educatore Francesco Cavalli, entrambi parte dell’equipe della cooperativa Il Mosaico Servizi, capofila di questo importante progetto.
I dati sono preoccupanti: dal 2019 al 2021, gli accessi degli adolescenti ai servizi pubblici, tra cui pronto soccorso, ambulatori e ricoveri, sono aumentati dell'84% secondo la Società Italiana di Pediatria. Questi numeri mettono in luce l'urgenza di intervenire e di fornire supporto adeguato ai giovani.
Lo sport è visto come un ambiente di apprendimento alternativo, capace di trasmettere valori e principi fondamentali che aiutano a strutturare la personalità degli adolescenti. Gli allenatori e i dirigenti sportivi giocano un ruolo cruciale in questo processo, essendo figure di riferimento per i giovani atleti.
Inoltre, le discipline sportive emergono anche come un potente strumento educativo e di crescita per i ragazzi: non solo allenano il corpo, ma anche la mente. Attraverso lo sport, i giovani imparano l'iniziativa, la responsabilità, la socializzazione e la cooperazione. "Lo sport possiede grandi potenzialità educative, educa col gioco e insegna divertendosi” - come sottolineato durante le serate di formazione.
- Continua il presidente Mario Arrigoni.
… un mantra che ha guidato le sessioni formative. “Conoscere è potere e questo ci aiuta ad allenare le nostre antenne per captare possibili segnali d’allarme che possono anche salvare la vita, in alcuni casi.” -Spiegano Laura Madonini e Francesco Cavalli. L’obiettivo principale degli incontri infatti, non era quello di "risolvere" quei problemi che ogni allenatore può incontrare, ma di sviluppare consapevolezza, attraverso una partecipazione attiva e propositiva, con dibattiti e condivisione di prassi. Un messaggio chiave emerso dagli incontri è l'importanza dell'empatia e del non giudizio, principi fondamentali per costruire un ambiente sicuro e di supporto per i giovani, agevolando un atteggiamento comprensivo.
Con i 71 partecipanti coinvolti, il ciclo di formazione ha dimostrato un alto livello di interesse e impegno: l’entusiasmo riscontrato è un segnale positivo per il futuro, suggerendo che gli allenatori e i dirigenti sportivi sono pronti a contribuire sempre di più a supportare gli adolescenti in difficoltà. Arrigoni aggiunge:“I partecipanti hanno seguito con interesse sin dal primo incontro, hanno anche chiesto la possibilità di avere delle dispense che possano essere a loro disposizione e di supporto. I confronti avvenuti si sono rivelati per i tecnici uno stimolo per “capire” il mondo degli adolescenti che allenano e a porsi in un atteggiamento di osservazione, ascolto e dialogo.”
-Conclude il presidente del CSI, Mario Arrigoni.
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