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AGIRE CON IMPEGNO

15/11/2023

UNA DANZA GENTILE VERSO SÈ STESSI

Di Francesca Carnieletto

Con questo articolo Francesca Carnieletto prosegue il percorso di allenamento alla flessibilità psicologica rivolto ai genitori, introducendo un nuovo processo denominato azione impegnata. Come le volte precedenti, offrirà ai lettori un esercizio specifico con cui allenarsi.

Lettura consigliata a: genitori, famiglie

 

Riprendiamo l’allenamento alla flessibilità psicologica, parlando del concetto di "azione impegnata".  Se vi siete persi gli articoli precedenti, vi invito a rivederli, troverete anche dei divertenti esercizi per mettervi alla prova:

PARTE 1 - FLESSIBILITA' PSICOLOGICA

PARTE 2 - DEFUSIONE

 

 

L’esperienza di una danza gentile verso se stessi e chi è importante per noi.

Sebbene uno dei pilastri dell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) sia agire guidati dai propri valori, come avrete già notato dal vostro quotidiano, non sempre basta avere chiaro in mente "chi o che che cosa è importante per noi” per muoverci in modo coerente. 

Il processo che vado ad introdurre oggi viene definito “azione impegnata”e ci aiuterà a progettare e innescare azioni e comportamenti legati a quelli che sono i nostri valori.

 

 

Non sarebbe strano se leggendo le parole “azione impegnata”, provaste fastidio, ansia o rifiuto, e che la vostra mente si ritrovi a commentare: “Ecco, anziché sgravarmi, mi viene chiesto di fare ancora di più… come se non fossi già abbastanza pieno”, o ancora: “Ma cosa mi impegno a fare che tanto non cambia mai niente?!”.

 

VI FERMO SUBITO!

Dobbiamo chiarire una cosa sin dal principio, per evitare un fraintendimento: nella nostra quotidianità, l’impegno richiama alla fatica di una promessa che facciamo per il futuro; un’azione focalizzata su un obiettivo. Ad esempio: “mi impegno a portare tutte le settimane mio figlio al corso di atletica” oppure a qualcosa di più generico, come ad esempio l’essere un buon genitore. 

Questo genere di impegno racchiude in sé aspetti che per certi versi possono sembrare “pericolosi”. Sia per lo sforzo che richiede, sia perché i racconti della nostra vita sono pieni di promesse non mantenute, di impegni presi oggi che diventano faticosi da portare avanti domani, o semplicemente da piani che vanno storti. 

Qualunque sia la causa, il fallimento, ahimè, è una possibilità familiare a tutti noi. 

Quindi ci rendiamo subito conto che gli impegni, così come li intendiamo nel senso comune della parola - ovvero promesse che ci facciamo per il futuro -difficilmente possono portare ad una maggiore flessibilità psicologica. Anzi, il valore sgradevole del fallimento farà emergere vissuti come senso di colpa o tristezza da cui facilmente cercheremo di allontanarci, rinunciando ed evitando anche in futuro di riprovarci.

Abbiamo bisogno di trovare un nuovo significato alla parola impegno, che promuova e sostenga l’agire e non che lo penalizzi. 

Secondo l’ACT, l’impegno non riguarda il futuro, ma l’agire nel momento presente verso una direzione di valore; l’impegno è quindi qui e adesso: che cosa (di piccolo e significativo) posso fare ora per andare verso i miei valori?

La maggior parte delle volte non abbiamo la certezza di come andranno a finire le cose (ed è frustrante cercare di evitare il fallimento) ma, momento dopo momento, possiamo impegnarci a fare qualcosa che ci avvicini a quello che conta per noi. Anche il genitore più affettuoso sarà a volte non disponibile per il figlio, stanco o distratto. Quello che mettiamo al centro è la perseveranza all’impegno preso, intesa però come  un gentile ritorno, provando a notare tutte le volte in cui ci allontaniamo dalla direzione scelta e scegliere di tornare indietro verso ciò che conta per noi. 

Tranquillizziamoci quindi, perché siamo umani ed è impossibile pensare ad un valore, qualsiasi esso sia, da riuscire sempre a promuovere. 

A tal proposito, ho preparato un nuovo esercizio da proporvi!

 

ESERCIZIO 3 - LA DISPENSA

Questo semplice esercizio vi aiuterà a “riposizionarvi” nella direzione del vostro valore come genitori, ogni volta che sentirete di esservi allontanati da esso. Come sempre, potete aiutarvi stampando in A4 la scheda che vi fornisco qui sotto, oppure se preferite, potete esercitarvi mentalmente seguendo gli step riportati di seguito. Anche per questo esercizio, inizierò a parlarvi singolarmente e in modo diretto. Pronti? Cominciamo:

 

1. Immagina una dispensa, proprio come quella che potresti avere a casa. 

2. Pensa a un qualsiasi valore a cui tieni, visualizzalo e immagina di riporlo sulla mensola più alta della dispensa (utilizza l’apposito spazio nella scheda) 

3. Ora immagina quel valore come se fosse il titolo di una ricetta. Con quali ingredienti vorrai rifornire i barattoli della tua dispensa per portare in tavola il tuo manicaretto? Scrivi le azioni, grandi o piccole, che potrebbero servire ad andare nella direzione del tuo valore, e scrivi ciascuna di esse in un barattolo diverso.

 

 

FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO:

 

 

Potrebbe essere che alcuni barattoli restino non compilati. Potrai scegliere di aggiornare la tua dispensa, giorno dopo giorno o persino di modificare qualche azione scelta.

Ora, prima di salutarci, vi chiedo di ripensare alla vostre ultime due settimane: vi sembra di aver sempre agito in modo coerente con il vostro valore scelto?

Se così non fosse, vi dò il benvenuto… siete in buona compagnia! A volte sarete perfettamente in linea con i vostri valori, altre no. Nel momento in cui ci accorgiamo di non essere allineati ad essi, però, possiamo fermarci, pensare al gentile ritorno di cui abbiamo parlato oggi e dolcemente rimetterci nella giusta direzione. Un valore di qualsiasi grandezza infatti, implica una vita di gentili ritorni e questo tornare indietro è tutto ciò che fa la differenza del nostro essere genitori. 

Buona scelta e riscelta di direzioni in cui muovervi! 

 

GLI APPUNTI DELL’ESPLORATORIO

LETTURE DI APPROFONDIMENTO

“Quando tutto sembra andare di male in peggio. Come vivere liberi dall’ansia” - Kelly Wilson, Troy Dufrene

 

 

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