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QUELLO CHE LUCCICA

15/01/2023

Di Francesca Tassano

In questo articolo Francesca Tassano ci parla della creatività vista non solo in relazione all’espressione artistica, ma come possibile alleata di fronte alle incognite del quotidiano, alla complessità delle relazioni con gli altri e in molti differenti contesti. 

Lettura consigliata a: genitori, educatori, insegnanti

 

 

Ho un quaderno in cui, in maniera abbastanza caotica, raccolgo appunti, schemi di progetti, contenuti che mi interessano, bozze di testi per documentazioni, tutto rigorosamente scritto a mano e senza un ordine apparente. E’ il quaderno che apro per ispirarmi ogni volta che devo riflettere su percorsi laboratoriali da intraprendere e progettare o scrivere un articolo, come in questo caso. 

Fa parte del mio (e non solo mio) modo di lavorare: raccogliere materiale, attingervi creando collegamenti nuovi, interessanti dal mio punto di vista e che ritengo utili o stimolanti per nuovi passi avanti, per ribaltare situazioni, supportare e costruire nuovi sguardi e letture di ciò che ci circonda. Cerco di mettere in moto la componente creativa del pensiero come strumento di crescita. Lo facciamo tutti in realtà, più o meno consapevolmente.

Le rotte creative

Con molta chiarezza, il designer Bruno Munari, nel suo saggio “Fantasia”, parla di creatività come il prodotto di relazioni che il pensiero fa con ciò che conosce per produrre qualcosa che prima non c’era. Naturalmente detto così, il concetto è molto semplificato, nel suo libro, Munari, approfondisce la natura e la tipologia di queste relazioni, complesse e uniche per ciascuno di noi, portandoci a considerare il percorso creativo in un senso più ampio e non solo come qualcosa appartenente alla sfera pratico/artistica.

Si, perché la capacità di produrre pensiero creativo, come quella di comunicare o apprendere, è una meta competenza, cioè unabilità trasversale che può essere applicata in campi diversi. La stessa creatività che consente ai singoli individui di sviluppare e mettere a frutto una quantità di capacità specifiche ha permesso allumanità di progredire conquistando conoscenze, producendo cultura e praticando attività sempre più complesse”, come spiega un’altra autorevole esperta di creatività, la pubblicitaria, giornalista e saggista Annamaria Testa sul suo sito "Nuovo e Utile" oltre che nelle sue interessantissime pubblicazioni, una tra tutte il libro “La trama lucente”.

Partendo proprio dalle suddette teorie, la mia piccola esperienza di girovaga nel campo della creatività mi ha portato a raccogliere parole, pensieri e pratiche che attraversano questo tema, delineando delle vere e proprie rotte creative che vorrei raccontare qui, in questo spazio. Rotte creative grazie alle quali, insieme a lettrici e lettori, ci spingeremo in cerca di strade alternative e sentieri inconsueti utili a trovare nuovi punti di vista nelle più svariate situazioni del quotidiano o, semplicemente, aggiungere contenuti e spunti di riflessione al bagaglio di chi è interessato alla materia. 

Tornando al quaderno di cui parlavo all’inizio…

in questo caso lo si può immaginare come un luogo metaforico simile alla nostra mente, in cui raccogliamo dati, risorse e impressioni che vanno a depositarsi e stratificarsi: è interessante indagare su cosa decidiamo di custodire, sul perché conserviamo alcuni dati a discapito di altri e come decidiamo di usare gli uni o gli altri. 

Spesso tutti questi meccanismi di raccolta e selezione sono automaticamente congelati nelle nostre usuali dinamiche, a volte, però, basta che casualmente il nostro sguardo si sposti fuori dal consueto per darci un’illuminazione e indicarci una nuova rotta nella marea del materiale custodito, o vedere comporsi di fronte a noi traiettorie e collegamenti fra gli elementi presenti nella nostra mente, magari mai pensati prima… vi è mai capitato?

Sapete come ho trovato titolo che poi ha portato all’idea di questo articolo? Sfogliando casualmente il suddetto quaderno, notai la frase “Quello che luccica” scritto nell’angolo di una pagina. Non ricordo il motivo per cui lo scrissi proprio lì, ma c’era. E lo ritrovai dirigendo lo sguardo non al centro del foglio, dove era scontato guardare, ma al margine. Leggere e scegliere queste tre parole è servito a dipanare un’idea e trovare un sentiero, una vera e propria rotta, che immagino come i sassolini bianchi seguiti da Pollicino che spiccano nel bosco cupo dell’omonima fiaba.

Ecco, il pensiero creativo ha a che fare con tutto ciò, con dove si decide di posare lo sguardo, con il cercare e con lo scegliere. É una risorsa importante, una capacità che integra due diverse modalità di pensiero: quella lineare e logica, che procede per cause ed effetti e quella analogica, che procede cogliendo somiglianze, simmetrie e asimmetrie, va coltivato e vorrei contribuire a dare spunti e rotte per farlo con i miei articoli.

Nei prossimi interventi rivelerò altri contenuti dal mio quaderno metaforico, ma anche approfondimenti e piccoli focus: ci saranno consigli di lettura, proposte di semplici attività, non mancherà uno sguardo alla poesia, all’arte e alla capacità che tutto questo ha di generare in noi domande sull’approccio al quotidiano; saranno tutti contributi che potranno diventare strumenti utili per aiutarci a individuare quello che luccica e per creare con esso nuove connessioni.

 

GLI APPUNTI DELL’ESPLORATORIO

Ispirazione: Bruno Munari

Attività: Prova a tenere un quaderno di appunti personale

Libro: “LA TRAMA LUCENTE” di Annamaria Testa

MASTERCLASS ONLINE

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